L’aumento delle temperature mette a serio rischio la salute dei lavoratori, perché, soprattutto per chi è direttamente esposto al sole, aumentano sia il rischio di colpi di calore che quello degli infortuni troppo spesso mortali, come potrebbe essere l’ultimo caso di Rotella, nell’ascolano, dove il cantiere è sotto sequestro in funzione delle indagini per la morte dell’operaio edile Mariano Bracalenti caduto dall’impalcatura.
Per queste ragioni ribadiamo l’urgenza dell’ordinanza sul rischio stress termico che dovrebbe emettere la Regione Marche per sospendere l’attività lavorativa all’aperto nelle ore più calde della giornata, sostenendo la richiesta già inviata alla Regione il 13 giugno dalle Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL regionali.
A chiederlo sono i rappresentanti della FenealUil Marche, Filca Cisl Marche e Fillea Cgil Marche, Federazioni sindacali che rappresentano i lavoratori delle costruzioni.
È necessario impegnarsi affinché il Governo nazionale renda strutturale il provvedimento legislativo adottato nel 2024 con la copertura finanziaria della cassa integrazione oltre le 52 settimane previste nel biennio mobile per alte temperature.
Nel frattempo, però, per noi è necessario che venga emessa al più presto l’ordinanza con il divieto di lavoro all’aperto e sotto il sole negli orari più caldi della giornata, prevedere una rimodulazione dell’orario di lavoro laddove possibile. In particolar modo chiediamo anche che, per i cantieri mobili nel settore dell’edilizia, dove alcuni lavoratori impiegano anche 2 ore tra andata e ritorno per il trasferimento, venga prevista anche l’obbligatorietà dell’utilizzo della cassa integrazione anziché la semplice sospensione di tre ore e mezzo, per evitare che gli stessi vengano esposti ad una giornata lavorativa di oltre 13 ore.
Migliaia di lavoratori edili stanno lavorando nei cantieri della ricostruzione post sisma 2016, nelle nostre città, tanti nelle nostre strade e negli edifici da costruire o ristrutturare. Uomini che lavorano in condizioni di per sé già complicate: sui ponteggi, sopra un tetto, in uno scavo o su un manto stradale, e che con le alte temperature estive e gli orari prolungati mettono a rischio notevolmente la loro salute.