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Welfare aziendale, firmato il patto tra politica, parti sociali ed economiche

Anche la Uil Marche ha sottoscritto il protocollo d’intesa per lo sviluppo di iniziative volte a migliorare il benessere aziendale dei lavoratori nelle imprese del territorio regionale. “Abbiamo dimostrato concretamente che Sindacati, Associazioni datoriali e Istituzione regionale, possono attivare e condividere, nella forma e nella sostanza, un percorso volto a rispondere alle istanze dei lavoratori in termini di welfare contrattuale che diventa un terreno di crescita del benessere organizzativo in un quadro complessivo di miglioramento della produttività e delle condizioni di lavoro, ma in prospettiva anche di vita per l’ intera regione” fa sapere la Uil regionale.

La Regione Marche L’impegno è quello di dare concretezza agli intenti del protocollo d’intesa sul welfare aziendale che abbiamo firmato oggi in Regione attraverso interventi e/o piani di benessere aziendale sulla base dei contratti collettivi o, ed è molto importante per il tessuto produttivo marchigiano fatto di piccole e piccolissime aziende, in raccordo con il sistema della bilateralità. La Regione si impegna a riconoscere le politiche aziendali volte al welfare con premialità previste nei propri bandi. Come sindacato parteciperemo anche alla Cabina di Regia chiamata a verificare l’andamento del protocollo e ad esprimere un parere consultivo sugli interventi derivanti da regolamenti aziendali o iniziative unilaterali del datore di lavoro.

La firma arriva all’interno di un percorso già avviato che si concluderà con l’approvazione di una legge regionale che garantirà un quadro normativo organico a tutte le iniziative intraprese. Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e i rappresentanti di oltre 20 organismi associativi rappresentativi regionali hanno sottoscritto l’intesa “per lo sviluppo di iniziative volte a migliorare il benessere dei lavoratori nelle imprese del territorio regionale”. Il protocollo ha una durata coincidente con la legislatura regionale e scaturisce da un confronto costruttivo con le parti sociali ed economiche.

La Regione si impegna a riconoscere premialità di punteggio o di contributo alle imprese aderenti che partecipano ai bandi emanati, il supporto nella progettazione degli interventi di welfare aziendale, iniziative di tutela della salute. Le parti, a loro volta, si impegnano a diffondere le finalità del protocollo e ad aiutare le imprese nella progettazione e nella gestione dei piani aziendali personalizzati. Gli interventi potranno riguardare gli orari e le modalità di lavoro, il sostegno al reddito del dipendente e della famiglia, la formazione, il supporto della genitorialità, servizi del tempo libero, salute e benessere psico-sociale, l’introduzione della figura del Welfare manager in azienda.

“Un territorio dove si vive bene, a partire dagli ambienti di lavoro, attrae risorse e professionalità – ha affermato il presidente Acquaroli – Rafforzare il welfare aziendale è perciò un obiettivo nobile ma anche strategico. Favorisce una migliore competitività, che non dipende solo dalla capacità produttiva ma dalla qualità di vita, di sicurezza e di sviluppo dei diritti del lavoratore e di quelli dell’impresa. La competitività di un territorio si misura in termini di produttività e di capacità attrattiva”.

“Vogliamo fare delle Marche una regione all’avanguardia sul fronte del benessere, mettendo a sistema azioni
che sono, per forza di cose, interdisciplinari – ha rimarcato l’assessore alla Attività produttive Andrea Maria
Antonini – Il protocollo è un punto di partenza importante per raggiungere l’obiettivo del benessere della
persona e della qualità di vita, proiettando un’immagine attrattiva dal punto di vista turistico e di competenze
lavorative. Ambienti lavorativi più ospitali, inoltre, avvicinano i giovani alla fabbrica e al lavoro manuale”.
Numerosi sono stati gli interventi dei rappresentanti delle varie associazioni che hanno firmato l’intesa.

Convergenti le considerazioni esposte. A partire dalla constatazione che il tema della gestione del personale
e del welfare sia centrale per le imprese per attrarre “talenti e risorse nel territorio”. Come anche il fatto che,
dopo un approfondito ma veloce confronto, la Regione valorizzi “gli accordi sindacali che avvengono
all’interno delle aziende attraverso premialità nei bandi”. Inoltre, altro parere condiviso, “le buone pratiche
rappresentano non un costo, ma un investimento per l’azienda”.

Oltre che dalla Uil Marche il protocollo è stato sottoscritto da: Confindustria Marche, CNA Marche, Confartigianato Marche, Confapi Marche, Confcommercio Marche, Confesercenti Marche, Confprofessioni Marche, Confederazione Italiana Agricoltori delle Marche (CIA), Federazione Regionale Coldiretti Marche, Confagricoltura Marche, Copagri
Marche, Liberi Agricoltori Marche, Legacoop Marche, Associazione Generale Cooperative Italiane Marche (AGCI), Confcooperative Marche, UECOOP Marche, U.N.C.I. Marche, UN.I.COOP. Marche, CGIL Marche e CISL Marche.

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