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Musicisti precari, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana in stato d’agitazione

L’Orchestra Filarmonica Marchigiana pur rappresentando un’eccellenza nel panorama musicale e culturale,
che genera un indotto economico/sociale significativo per il territorio, vive da anni una condizione di
precarietà inaccettabile.

Dal 2014 i professori dell’’Orchestra Filarmonica Marchigiana, sono legati ad un contratto a tempo
indeterminato limitato a soli 8 mesi l’anno: una formula che mortifica il loro percorso formativo e
professionale e non garantisce una stabilità economica dignitosa, generando la perdita di importanti figure
professionali.

Una situazione critica anche per le nuove generazioni di musicisti che sono costretti a migrare verso altre
realtà più solide più stabili e più remunerative, in cui possono vedere una prospettiva futura.
Nonostante anni di interlocuzioni con la Regione Marche, in qualità socio più rilevante, non sono mai giunte
risposte concrete riguardo ai finanziamenti che garantirebbero un’attività più strutturata e la conseguente
estensione del contratto a 12 mesi, la crescita dell’orchestra e non ultima l’individuazione di una sede stabile
per le prove e le attività artistiche.

È ora che i lavoratori della Filarmonica Marchigiana vedano finalmente riconosciuti i loro sacrifici e la loro
professionalità. Inoltre la Form potrebbe essere ripensata come importante volano per tutto l’indotto legato al turismo culturale, creando sinergie con il territorio regionale, a partire dai Comuni soci dell’Orchestra.
A questo si aggiunge il mancato rinnovo del contratto di secondo livello, scaduto da tempo, su cui l’attuale
presidenza non ha ancora aperto alcun tavolo di confronto.

È fondamentale un adeguamento salariale che compensi almeno in parte gli effetti dell’inflazione subiti dai
lavoratori in questi anni.

Non si può più attendere. La Regione dimostri concretamente il valore che attribuisce alla cultura e a chi,
con passione e professionalità, la rende viva ogni giorno.

Per queste ragioni, le scriventi OO.SS. si sono viste costrette ad aprire lo STATO DI AGITAZIONE, mettendo
in campo tutte le iniziative che la preoccupante situazione lavorativa richiede.

Chiediamo con urgenza che la Regione assuma un ruolo attivo di regia per creare un sistema che ottimizzi
le risorse pubbliche non solo come meri contributi, ma in ottica di sviluppo di un sistema lirico-sinfonico
regionale, valorizzando le professionalità artistiche e tecniche già presenti.

Il rilancio del settore passa dal lavoro. E il lavoro non può più aspettare.

Foto di Pexels da Pixabay

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