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Uil Marche: “In aumento gli infortuni sul lavoro tra donne, giovani e over 60”

Donne, giovani e precari sempre più esposti agli infortuni sul lavoro con un trend in crescita, nel primo semestre 2025, che desta forte preoccupazione. “Nelle Marche gli infortuni sul lavoro non solo aumentano, ma colpiscono in maniera crescente le categorie più fragili del mercato del lavoro” denuncia Antonella Vitale, responsabile del Centro Studi della Uil Marche, analizzando i dati Inail. Dei 8.473 infortuni sul lavoro registrati tra gennaio e giugno (+1,2% rispetto allo stesso periodo 2024), ben il 35% riguarda le lavoratrici (3018 incidenti, +3,5%). È del 30% invece la percentuale degli under 30 (2601 accadimenti, +3,7%) e sono in aumento anche le denunce nella fascia d’età 60–69 (966 casi, +18,3%), segno di un allungamento della vita lavorativa non accompagnata da politiche mirate per adattare mansioni e ambienti alle esigenze fisiche di lavoratori over.

In aumento anche i decessi, passati da 7 a 10. Sono in particolare edilizia, logistica e servizi, settori con forte incidenza di contratti a termine e lavoro precario, ad avere la frequenza di incidenti più elevata. L’assenza di formazione strutturata, il turn over continuo e la pressione produttiva espongono i nuovi assunti a rischi superiori alla media. In questo quadro, il boom degli infortuni nelle costruzioni (+10,4%) e l’aumento marcato nella sanità (+20,7%) sono segnali che richiedono interventi urgenti.

“La sicurezza sul lavoro – commenta la segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli – non può essere delegata alla sola responsabilità individuale. Servono investimenti in prevenzione che si sviluppino fin dall’ingresso nel mondo del lavoro, garantendo formazione continua, dispositivi di protezione adeguati e organizzazione del lavoro rispettosa dei limiti umani. Il diritto di tornare a casa dal lavoro è non negoziabile: zero morti e meno infortuni devono essere un obiettivo condiviso da imprese, istituzioni e sindacati. La Uil Marche ribadisce che la lotta agli infortuni non si vince con provvedimenti spot, ma con un cambiamento strutturale che metta al centro la salute di tutti i lavoratori, a partire da chi – per età, genere o condizione contrattuale – oggi è più esposto”.

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