Riconoscimento dello Stato di Palestina, cessate il fuoco, rilascio immediato degli ostaggi, sospensione della vendita di armi a Israele e rafforzamento degli aiuti umanitari. La Uil rivendica con forza il proprio impegno per la pace e la giustizia in Medio Oriente, un impegno che non nasce oggi ma che si è manifestato già lo scorso giugno, con la lettera del segretario generale Pierpaolo Bombardieri indirizzata al ministro degli Esteri Antonio Tajani. In quella occasione la Uil denunciava la tragedia umanitaria in corso a Gaza e indicava la necessità un cambio di rotta netto.
A questo solco si è ora unita con decisione la Uil Marche. L’esecutivo regionale ha ribadito la necessità di un impegno concreto delle istituzioni italiane ed europee a favore dei diritti umani, condannando con fermezza l’offensiva israeliana che colpisce in primo luogo civili, donne e bambini, privati degli aiuti essenziali. Da qui l’appello alle istituzioni locali e nazionali perché si facciano parte attiva nel sostenere iniziative di solidarietà e di diplomazia di pace. Centrale resta la richiesta di una tregua immediata, del rilascio degli ostaggi e dell’ingresso di contingenti umanitari nella Striscia.
Il documento regionale richiama anche il progetto “Pane per Gaza”, promosso da Uila Uil, Fai Cisl e Flai Cgil, che invita lavoratori e imprese del settore agroalimentare a donare un’ora di lavoro per sostenere la popolazione civile. Un esempio concreto di solidarietà unitaria che dimostra come il mondo del lavoro possa farsi promotore di pace, libertà e giustizia sociale.
La UIL ha anche attivato una raccolta fondi nazionale per portare aiuto concreto al popolo palestinese, destinando i contributi alle attività umanitarie promosse dalla Parrocchia Sacra Famiglia di Gaza e dal suo parroco, Padre Gabriel Romanelli.
È possibile contribuire al seguente IBAN: IT 36 W 01030 03200 00000 9104911
La posizione della UIL Marche si inserisce pienamente nella linea tracciata da Bombardieri e dalla segreteria nazionale: rivedere la posizione italiana nell’UE sull’accordo di associazione con Israele, sospendere l’export di armi, sostenere UNHCR e UNRWA, e promuovere la presenza di una forza multinazionale ONU per proteggere la popolazione civile e avviare la ricostruzione .
“Anche le istituzioni regionali e locali – sottolinea la Uil Marche – possono e devono diventare moltiplicatori di pace e solidarietà, mobilitando lavoratori, aziende e comunità. Perché la pace non è solo un principio da affermare, ma un impegno quotidiano da costruire insieme”.