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Assegno di inclusione, Uil Marche: “Dati regionali in crescita ma persistono fragilità sociali e carenza di risorse per fronteggiarle”

Aumenta nelle Marche il numero dei percettori dell’Assegno di Inclusione, la misura sociale erogata dall’Inps che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza. “Una crescita che però si inserisce in un contesto dove persistono le fragilità sociali” constata la Uil Marche che analizza il report Adi/Sfl pubblicato dall’Inps. “Nelle Marche abbiamo registrato un crollo del 61% dei nuclei beneficiari della misura di sostegno tra il 2022 e il 2024, con una parziale risalita nel 2025 (+9%). Questo perché – spiegano dalla Uil Marche – l’applicazione dell’Assegno di Inclusione (ADI) e del Supporto per la Formazione e il Lavoro ha generato la sistematica esclusione di una parte rilevante della popolazione povera e un sovraccarico operativo sui servizi sociali territoriali, chiamati a gestire funzioni di attivazione e presa in carico con risorse talvolta inadeguate”.

La sostituzione del Rdc con l’ADI, non si basa solo sulla condizione economica generale, ma anche sull’appartenenza a specifici gruppi (presenza di minori, persone con disabilità, over 60 o soggetti in condizione di svantaggio certificato), unita a percorsi di accesso complessi e vincolati da obblighi procedurali. Nelle Marche, nel 2024, risultano 7.920 nuclei familiari percettori di ADI, per un totale di 15.895 persone contro 15.223 nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza nel 2023, mentre nel periodo gennaio- giugno 2025 i nuclei familiari percettori di ADI sono 8.026 per un totale di 15.849 persone. I nuclei percettori di ADI risultano fortemente concentrati nei capoluoghi di provincia e nei poli urbani (Ancona, Pesaro, Civitanova, Fermo, Ascoli), mentre le aree interne presentano un’offerta di servizi sociali e occupazionali meno strutturata e la popolazione beneficiaria risulta mediamente più anziana, con forte presenza di nuclei monocomponenti e con importo medio inferiore alla media nazionale (609 euro contro la media nazionale di 669 euro). Per quanto riguarda l’SFL, nel 2024 i beneficiari marchigiani sono stati 1.145 per un totale di 6,4 mensilità erogate, nel periodo gennaio -giugno 2025 941 per un totale di 3,4 mensilità erogate. Il 57% dei percettori è composto da uomini e il 43% da donne, con una prevalenza della fascia d’età 45–59 anni (41%), seguita dai 30–44 anni (33%).

“L’Adi – ammonisce la Uil Marche – non ha inciso in modo significativo sui nuclei più esposti. La scelta di concentrare l’accesso quasi esclusivamente sui “familiari con fragilità” ha ristretto la platea, ma non ha rafforzato i percorsi di inclusione attiva, né ha offerto un sostegno adeguato ai lavoratori poveri, che oggi rappresentano una componente rilevante della povertà nel nostro Paese. Questi dati confermano che la povertà nelle Marche non è emergenza temporanea, ma fenomeno strutturale e multidimensionale. Serve rafforzare la rete dei servizi sociali territoriali, ma soprattutto occorre investire in politiche attive per l’occupazione giovanile e femminile, oggi ancora marginali. L’ADI garantisce una protezione minima importante, ma non sufficiente a colmare i divari: il vero salto di qualità sarà l’integrazione tra sostegno al reddito e percorsi di formazione e lavoro effettivi. La lotta alla povertà non può esaurirsi in un trasferimento economico: servono strategie coordinate tra Regione, Comuni, Centri per l’Impiego e parti sociali, capaci di trasformare l’assistenza in un percorso di  promozione reale della persona”.

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