No, alla chiusura del servizio di portineria di Rocchetta e il rispetto degli impegni presi con il Ministero. Sulla vertenza Fedrigoni i sindacati restano in agitazioni e sono pronti a ad adottare ulteriori azioni per tutelare i diritti dei lavoratori. In questo clima di dialogo aperto, ma non privo di tensioni, i sindacati continuano a rappresentare una voce ferma e determinata, ponendo al centro le esigenze delle persone e la salvaguardia del lavoro.
Così anche ieri all’incontro tra le RSU degli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta, le organizzazioni sindacali territoriali e la direzione aziendale. Presenti i rappresentanti aziendali Filippo Villa, Sofia Crudo (HR), Antonio Balsamo, Libero Grandoni e Sara Sorci (business). La discussione ha toccato numerosi temi di interesse per i lavoratori e le lavoratrici, evidenziando sia i progressi raggiunti che le criticità ancora da affrontare.
L’azienda ha presentato gli organigrammi aggiornati per gli stabilimenti, già affissi a dicembre. Tuttavia, le RSU hanno sottolineato la necessità di integrare al più presto il personale, con carenze significative a Rocchetta e nel reparto manutenzioni, dove il nuovo modello operativo fatica a trovare piena attuazione.
Importanti ingressi sono previsti per febbraio e marzo: 10 lavoratori a Fabriano, 6 a Verona e 6 a Castelraimondo, oltre a ulteriori risorse per coprire esigenze temporanee. Grazie a queste assunzioni, il numero di lavoratori in Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS) calerà a 59 unità a febbraio e a 53 a marzo. Tuttavia, le organizzazioni sindacali chiedono un ulteriore impegno per una riduzione più significativa della CIGS e una maggiore stabilità occupazionale.
“Fedrigoni – dicono i sindacati – ha confermato che i ricollocamenti avverranno secondo criteri oggettivi, come professionalità e background tecnico. Le RSU vigileranno affinché il processo sia trasparente e condiviso, garantendo equità nelle assegnazioni. Restano tuttavia i dubbi sulla gestione della reperibilità nel reparto manutenzione, con turni a ciclo continuo alternati ogni 9 settimane. L’azienda ha promesso di presentare una proposta condivisa entro febbraio, ma i sindacati esprimono forti perplessità. Fedrigoni ha assicurato che le date di ripartenza del business security saranno rese note nei prossimi mesi, insieme alla convocazione nazionale prevista dall’Art. 10. Le RSU, tuttavia, insistono sulla necessità di un piano industriale più ambizioso e strutturato. L’incontro con la Regione previsto il 28 gennaio sarà cruciale per definire nuove opportunità di formazione”.